Parte la prossima settimana la campagna del Comune per la raccolta firme per la legge popolare sul reato di propaganda fascista
4 febbraio 2021 – Partirà la prossima settimana la campagna del Comune per promuovere la raccolta firme per la legge popolare, con la quale si istituisce il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista. Il Sindaco, gli Assessori e alcuni Consiglieri Comunali saranno presenti in alcuni punti del territorio, con un banchino per la raccolta firme.
Il primo appuntamento è per mercoledì 10 febbraio dalle 9.30 alle 12.30 al mercato di Calenzano, dove saranno presenti il Sindaco Riccardo Prestini e gli Assessori, che potranno rispondere anche a domande e segnalazioni dei cittadini.
“La scorsa settimana, in occasione del Giorno della Memoria, abbiamo ospitato il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona – ha detto Prestini -, promotore dell’anagrafe antifascista, cui il nostro Comune ha aderito nel febbraio del 2019, e della legge popolare sul reato di propaganda fascista. Da quella discussione è emersa la necessità di promuovere ulteriormente la raccolta firme. Non solo è importante coltivare la memoria delle atrocità commesse dal regime fascista, ma è anche necessario considerare che ad esempio se per qualcuno il saluto romano o una bottiglia con il volto di Mussolini è un semplice oggetto goliardico, per altri ha rappresentato la fine della propria famiglia. Forse solo così si riesce a sviluppare una forte condanna dell’intolleranza e dell’odio verso ciò che riteniamo altro da noi. Purtroppo è nel guaradre altrove, nel dire non mi riguarda che si crea terreno fertile per i regimi totalirari. Mai abbassare la guardia”.
La legge di iniziativa popolare vuole istituire la pena detentiva per chi fa propaganda di contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista, tra cui anche l’esposizione di emblemi o simboli riconducibili a questi partiti durante eventi pubblici.
Oltre che ai banchini sul territorio, si può aderire alla proposta di legge, dal titolo “norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”, firmando il modulo allo sportello del cittadino.