Sono 21 i promotori del comitato che dà vita al Distretto Biologico di Calenzano. Con la firma dell’accordo siglato questa mattina in Comune i soggetti chiedono alla Regione Toscana il riconoscimento del Distretto, come previsto dalla legge regionale n. 51 del 2019 e presentano un Piano economico territoriale integrato per il suo sviluppo, con obiettivi e scopi da realizzare. Tra i firmatari ci sono il Comune di Calenzano (che aderisce dopo l’approvazione di una specifica Delibera di Giunta), imprenditori agricoli, trasformatori, la società di ristorazione collettiva delle mense scolastiche e associazioni del territorio.
Una volta che la Regione avrà riconosciuto il Distretto Biologico, nascerà un’associazione, aperta a tutti i soggetti interessati, che regolerà la governance del Distretto, secondo quanto previsto dalla normativa regionale, con l’individuazione dell’assemblea e di un soggetto referente, il Consiglio direttivo dell’associazione di cui il presidente è il soggetto legalmente responsabile.
“Conseguiamo un altro importante obiettivo - dichiara il sindaco Riccardo Prestini - previsto dal nostro programma di mandato: riconoscere e valorizzare le dotazioni agro-alimentari, paesaggistiche e culturali del territori di Calenzano come valori fondativi dell’identità della nostra comunità e per il conseguimento di un ambiente di vita sicuro e sano. Con la nascita dell’Associazione del Distretto andremo a dare un governo partecipato, composto da soggetti pubblici e da privati, promuovendo azioni concrete per sostenere e sviluppare il sistema locale, mettendo in stretta connessione il sistema di produzione agricola biologico e sostenibile con la restante filiera del nostro territorio e dell’area più prossima che comprende la produzione, la trasformazione, l’acquisto e il consumo di prodotti sani e genuini anche nella ristorazione, a partire da quella scolastica, come occasione di crescita e sviluppo sia per gli attori coinvolti, sia per tutto il nostro territorio. Una filiera che riconosce e dà valore alla produzione sostenibile di un territorio va a costituirne una caratteristica identitaria importante e può essere anche un importante volano a livello di promozione turistica”.
"Il nostro territorio vede già la presenza del 54% di superficie agricola utilizzata a biologico, una percentuale superiore a quanto previsto dalla legge regionale per costituire un Distretto – commenta l’assessore all’Ambiente Irene Padovani – ma l’obiettivo è incoraggiarne un ulteriore sviluppo. La costruzione di un sistema agroalimentare sostenibile e di prossimità è un elemento chiave per raggiungere gli obiettivi di biodiversità, resilienza ai cambiamenti climatici, miglioramento del lavoro degli agricoltori e salubrità del territorio. Questo possiamo farlo solo attraverso una rete di soggetti, come il Distretto, che raccoglie agricoltori, allevatori, trasformatori, ristoratori e non ultimi i cittadini, che con le loro scelte di consumo possono fare la differenza di sviluppo di un sistema produttivo”.
Durante il percorso, fatto di analisi dei dati e incontri sul territorio, l’Amministrazione comunale è stata affiancata dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. “La stipula dell’accordo per il Distretto Biologico di Calenzano – commenta David Fanfani, professore del DidA - costituisce un passo importante da parte dell'amministrazione comunale e degli attori locali per una ulteriore presa di responsabilità e cura del proprio territorio a fronte delle sfide vitali che dobbiamo prendere in carico anche come comunità locali. Il distretto biologico rappresenta un percorso condiviso e uno strumento per conseguire tutela del paesaggio, della biodiversità, come principi della nostra costituzione, e sviluppo economico durevole ed equo riducendo la dipendenza dalle forme ‘estrattive’ ed instabili dei mercati globali le cui fragilità stiamo sperimentando anche in questi mesi”.
Lorenzo Franchi, tra i firmatari dell’accordo, ha sottolineato l’importanza del progetto, che ha tra gli obiettivi quello di "migliorare la qualità dell’offerta che riusciamo a dare ai cittadini. Dopo questi anni davvero difficili, anche a livello agricolo e produttivo, abbiamo l’opportunità di unirci e trovare soluzioni comuni creando qualcosa di nuovo. E’ un momento forte di aggregazione delle aziende, amministrazione, cittadini per un governo del territorio sostenibile e fruibile a tutti i livelli”.
Filippo Fossati presidente di Qualità & Servizi, ha spiegato che il contributo che la società pubblica, che si occupa della ristorazione scolastica, può dare “è quello di migliorare la qualità degli alimenti che diamo ai nostri bambini e una strada è quella di rivolgersi a produttori e trasformatori che operano pratiche biologiche e che hanno a cuore il loro territorio”.